Con la chiusura di FESPA Monaco, evento di riferimento nella stampa digitale, possiamo certamente dire che vi sono delle tendenze che si stanno consolidando ed emergendo in maniera abbastanza netta.
L’arrivo della tecnologia DTF Direct-To-Film, che ha superato la fase di adozione e si avvia a crescere abbastanza rapidamente e in maniera affidabile, con i tempi tecnici richiesti dallo sviluppo della parte hardware di questi progetti da parte dei grossi marchi e l’ottimizzazione del processo da rendere meno macchinoso e più pratico.
Il fattore sostenibilità, che assumendo un ruolo di rilievo sta andando oltre il classico schema dell’uso di materiali o inchiostri meno impattanti, ma che investe anche la parte sociale (quanto la tecnologia aiuta il benessere della collettività) e quella di crescita professionale e personale delle aziende (quanto la tecnologia permette la crescita dell’azienda e le sue capacità d’innovazione), di solito realizzata dai servizi complementari dei brand.
Altra tendenza che sta evolvendo in una forma nuova è la tecnologia di stampa con inchiostri UV, su cui vorremmo soffermarci, anche considerando il notevole lato applicativo di tale tecnologia.
La stampa UV. Tendenze e opportunità
La stampa UV è quella che ha preso più piede nell’ambito della stampa digitale di medio e grande formato, grazie all’estrema versatilità applicativa. Le previsioni di questa tecnologia indicano crescite che vanno dal 4.4% al 9.2%, a seconda degli osservatori.
La stampa UV si è ramificata abbastanza velocemente in due filoni principali: quello dedicato alla comunicazione visiva, dove sono principalmente richieste produzioni di metrature importanti di grafiche su pannello.
Il secondo è quello dedicato alla personalizzazione, anche la più estrema, dove più che la velocità conta la flessibilità di stampa sui diversi oggetti o superfici e l’inserimento in workflow di stampa esistenti.
Vediamo quello della personalizzazione.
La personalizzazione
Parliamo da anni della personalizzazione, che ormai si esprime in diversi ambiti e con diverse tecnologie. Se ci focalizziamo sulla personalizzazione di oggetti fatta con tecnologia UV, essa è diventata molto “democratica”, con soluzioni disponibili per tutti i tipi di budget e necessità di stampa.
Gli stampatori che vogliono diversificare la propria produzione possono affiancarla a tecnologie di personalizzazione tradizionali già in uso come la serigrafia o alla tampografia (molti stampatori digitali vengono da questi ambiti), scegliendo periferiche UV roll-to-roll, da banco o flatbed, che hanno un costo abbordabile e con la prospettiva di rientro dei costi abbastanza rapida e prevedibile.
La versatilità offerta da queste soluzioni è cruciale. Personalizzazione, infatti, significa non solo realizzare l’oggetto voluto dal cliente, ma avere la capacità umana e tecnologica di poter ascoltare e capire l’esigenza della clientela e poi realizzarla in-house, controllando qualità e tempi di produzione, dalle varie pezzature fino all’oggetto unico.
Prospettive di mercato nella personalizzazione
Se guardiamo alle prospettive di mercato globali della personalizzazione di oggetti con tecnologia, abbiamo una forchetta tra il 6.7% e il 9.4% di CAGR (Compound Annual Growth Rate – Tasso annuo di crescita composto) con una finestra temporale calcolata fino al 2029. Una previsione di crescita niente male, che deve essere presa come dato mondiale, ma che sicuramente è il riflesso di una tendenza.
Anche la preparazione di mockup e prototipi personalizzati nel packaging è un’alta opportunità interessante. Questo mercato presenta una prospettiva di crescita con un CAGR proiettato fino al 2027 pari al 6.6%.
Stesso discorso per la produzione di etichette personalizzate dove abbiamo un CAGR del 4.8% (proiezione fino al 2032). Parliamo di mercati molto grandi, dove tali crescite spostano volumi significativi di business.
Questi mercati stanno avendo diversi cambiamenti a causa della revisione delle tipologie d’imballaggio verso materiali più sostenibili e possono rappresentare un interessante mercato per la preparazione di prototipi o piccole produzioni.
Estensione del portafoglio tecnologico
C’è un interessante fenomeno in atto da un po’ di tempo relativo l’estensione del portafoglio tecnologico dello stampatore, dove l’acquisizione di tecnologie complementari ai classici eco-solvente, base acqua o sublimazione (per rimanere nell’ambito del grande formato) con come UV, resina, latex, DTF (Direct-To-Film) o DTG (Direct-To-Garment) permette di lavorare meglio su clienti esistenti con nuove proposte applicative e nel frattempo provare nuovi mercati con un rischio controllato.
Anche la stampa digitale offset e il mondo dei servizi di copisteria stanno virando verso l’acquisizione di tecnologie complementari come quelle di cui sopra e proporre soluzioni di materiale personalizzato ai propri clienti, per cui averne contezza e padronanza diventa fondamentale per lo stampatore.
Non ultimo, tornando alla tecnologia UV, l’interesse del mondo industriale, dove la personalizzazione è uno dei megatrend di settore e dove la facilità d’inserimento delle tecnologie UV nel workflow esistente gioca un ruolo cruciale nell’adozione in-house di queste tecnologie.
Per concludere
La tecnologia di stampa UV nel grande formato ha guadagnato una maturità tale da essere un investimento abbastanza sicuro per lo stampatore con ritorni di marginalità prevedibili, sia nell’ambito della comunicazione visiva che in quello della personalizzazione.
Che si voglia estendere il proprio parco tecnologico o fare un upgrade del prodotto in possesso, la valutazione di una periferica UV è sicuramente una delle azioni più consigliate per un piano di crescita della propria azienda in questo momento.