Visitare una fiera. Come l’artigiano tecnologico può trarne il meglio

La fiera e l’artigiano tecnologico

All’artigiano tecnologico, visitare una fiera del nostro settore conviene sempre.

Internet non sostituisce la fiera, semmai aiuta ad andare a una manifestazione con maggior consapevolezza.

Il rapporto umano è fondamentale. Conoscere chi è dall’altra parte e che può diventare un possibile partner è la prima cosa per il successo del rapporto commerciale di entrambi.

Per un artigiano tecnologico, la fiera di settore deve rappresentare in tutto e per tutto un momento di crescita e di investimento su se stessi e sulla propria azienda.

Come l’acquisto di un bene, la visita va pianificata in termini di obiettivi, spesa e rendimenti. Vediamo come.

Quali fiere visitare

L’artigiano tecnologico deve prima di tutto visitare quelle di settore.

Nel campo in cui opero, quello della stampa digitale e della comunicazione visiva, a livello nazionale sia il Promotion Trade che il Viscom Italia rappresentano due manifestazioni da cui non prescindere.

Nelle arti grafiche vi sono storiche manifestazioni come Print4All che racchiude fiere storiche come Grafitalia, Converflex e Inprinting, oppure specializzate in stampa industriale come InPrint.

Se ve ne sono di locali, andrebbe anche qui considerata la visita (penso a Expo della Pubblicità a Catania o gli appuntamenti del Viscom Regional).

Poi vi sono quelle internazionali che meritano la visita solo per il respiro che offrono alla nostra professione e vedere di persona tutto il mondo che si muove dietro la comunicazione visiva.

FESPA, DRUPA, PSI sono fiere di fascino che regalano sempre una prospettiva diversa.

Qui le aziende si pongono in maniere più “brand” e i messaggi delle case madri arrivano diretti senza mediazioni locali. Un modo per conoscere le aziende in maniera più approfondita.

Quando partecipo con Roland, mi fa sempre molto piacere incontrare e far incontrare gli amici che arrivano dall’Italia e far valutare loro l’approccio di altri colleghi a questo mercato.

Organizzare la visita

Credo sia il momento più importante, da fare con calma prima della partecipazione.

Arrivare in fiera e decidere sul momento è uno dei modi per buttar via tempo prezioso perdendosi poi dietro cose che non sono prioritarie per il nostro lavoro.

Io vi consiglio di dividere la visita in tre momenti:

  1. Visitare i produttori e i distributori con cui avete rapporti in essere
  2. Visitare nuovi potenziali partner che hanno qualcosa di interessante per incrementare o migliorare la nostra attività
  3. Lasciarsi del tempo libero per girare senza meta e cogliere ciò che la realtà del momento ci propone, un po’ come quando in libreria ci facciamo ispirare dalla copertina.

Usate App e piantine che le fiere mettono a disposizione per organizzare il percorso nella maniera a più facile possibile (la capacità che una visita in fiera ha di mettervi ko dopo un paio d’ore è unica!).

Visita a produttori e distributori che conosciamo

Conoscendo la naturale confusione che si crea in fiera, fatevi una lista delle aziende da visitare, considerando che dovete dedicare a loro almeno 30 minuti (se non dovete aprire nuove trattative, sennò considerate almeno un’ora).

Mandate una mail al vostro referente e ditegli che lo visiterete in fiera. Se avete argomenti da discutere e approfondire, diteglielo prima.

Spesso mi sono trovato con persone che avevano richieste di stampe particolari oppure volevano discutere una problematica e per un espositore, farlo “on-the-fly “è quasi impossibile in una fiera.

Se ci si mette d’accordo prima, si può fissare un appuntamento e il fornitore può farvi trovare le persone adattate per discute l’argomento.

Visitare potenziali fornitori

Anche qui lista, richiesta di appuntamento (magari al rappresentante locale che sarà presente in stand) ove possibile e almeno un’ora per ciascuno e richiesta di altro appuntamento presso vostra sede.

Visitare senza meta

Anche se all’artigiano tecnologico questa può sembrare una perdita di tempo, rappresenta invece uno dei momenti più interessanti per trovare nuovi spunti o unire i famosi puntini di cose che avevate in mente. Io direi almeno un 3 ore devono essere devolute a questo esercizio che vi assicuro darà i suoi frutti.

Da espositore, io lo faccio sempre. Guardo cosa fanno gli altri, i concorrenti oppure fornitori di periferiche complementari o servizi. Si conoscono cose nuove, si stringono relazioni e chissà cosa ne può nascere.

D’altronde, siete in fiere per costruire relazioni giusto?

Chi vi sta davanti fa la differenza (insieme a voi)

Facendo fiere da quasi trent’anni, vi dico che spesso la stanchezza sia da parte dell’espositore (che arriva alcuni giorni prima per l’installazione e rientra a casa dopo la fine effettiva della manifestazione per smontare lo stand) che del visitatore possono giocare brutti scherzi per le cosiddette “prime impressioni”, soprattutto quando incontrate un nuovo partner.

Quando visitate uno stand, ricordatevi che dall’altra parte c’è qualcuno che ha già accumulato tanta stanchezza ma ha come suo obiettivo quello di farvi sentire ascoltati e accolti.

Lui farà del suo meglio per capire le vostre esigenze e voi fate del vostro meglio per essere chiari nella richiesta e magari disponibili a un successivo incontro, se capite che quello non è proprio il momento adatto.  Qui la pianificazione di cui parlavamo prima aiuta tantissimo.

Photo by rawpixel on Unsplash
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Assicurarsi di non stancarsi troppo

La fiera stanca. Munitevi di acqua e barrette energetiche per rifocillarvi e conservare la lucidità. Fermatevi per cinque minuti e non fate tutto di corsa. Meglio una visita in meno che rovinare il vostro piano d’azione e buttare via i vostri soldi.

Mangiate al ristorante sempre prima dell’onda (magari verso le 11,30/12), quando i commessi non sono ancora stanchi e non si deve lottare per un piatto di pasta o per un tavolino.

Ricordate che il successo della visita dipende in molta parte da voi e da come vi organizzate.

Fiere non di settore

Un’ultima nota la vorrei spendere per quelle fiere che non sono di settore ma che possono prospettare un buon business all’artigiano tecnologico.

Se seguite le newsletter di settore o i portali, noterete che di tanto in tanto ci sono dei trend che diventano interessanti per chi fa grafica. Qui è il caso di cominciare a valutare una visita alle relative manifestazioni.

Per esempio, l’interior decoration sta oggi finalmente diventando un trend stabile. Quindi, una visita a una fiera di questo tipo è raccomandata, per esplorare e capire che opportunità ci sono.

Per chiudere

La fiera è la benzina per la vostra attività futura. E’ luogo di relazione, di crescita e di scoperta.

Oggi spostarsi costa, ma non per questo bisogna derogare a visitare le manifestazioni di settore.

Le fiere si sono o si stanno riorganizzando e offrono tanti momenti accessori alla vista che vanno usati e inserirli nel programma di visita. Penso a seminari, mostre, conferenze, presentazioni.

Nel quotidiano lavoro, raramente si riesce ad uscire fuori dalla routine. Sfruttate quindi questi momenti.

Ultimo, nelle fiere ci sono tutte le riviste. Occasione ghiotta per conoscere chi scrive le rubriche, per fare il pieno e dedicarsi alla lettura, una volta a casa.

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Fiera. Tre punti per farla diventare un successo

 

Esiste tanta letteratura su come gestire un evento o una fiera. Ci sono consigli ben argomentati e descritti in maniera esemplare e disponibili sul web o in libreria. Questi tre punti che vi riporto sotto fanno parte dell’esperienza quotidiana e che possono fare la differenza nel successo di una fiera.

Diventa tu il potenziale visitatore di una fiera

Che cosa succede quando vi recate in una manifestazione o in una fiera? Dopo aver lasciato la vostra azienda e dei lavori in sospeso, affrontato un viaggio più o meno lungo e la fila all’ingresso.

Dovete poi anche trovare il modo di parlare con la persona che v’interessa per farvi spiegare un determinato modello o servizio visto su internet o consigliato da un amico/collega.

Il tutto potenzialmente infarcito da corridoi pieni, bar con lunghe file e cibo che spesso non è il massimo della vita da consumare stando in piedi.

Se si ragiona in questa maniera, la prospettiva di come porsi verso un visitatore cambia. E’ importante quindi la parte di accoglienza.
Semplice, informale, veloce e soprattutto cortese.

Sembrerà retorica ma quando si organizza una fiera spesso ci si stanca, ci si stressa, si segue l’installazione e tutti i problemi logistici e magari si arriva al debutto con un cumulo di affaticamento che può essere letale.

La soluzione è, per dirla all’inglese, Keep It Simple. Non strafare. Centellinare le risorse e curare l’accoglienza, insieme agli altri punti che vedremo sotto.

Comodità in fiera. Sempre

Ok, il visitatore è nel nostro stand. Secondo quello che proponiamo, adotteremo tecniche opportune per riceverlo e per farlo sentire un pochino a casa.

Uno spazio colloqui è sempre un’ottima scelta, se l’area lo permette. Oppure accompagnare il visitatore, presentarlo all’esperto o all’incaricato se occorre, dare il materiale a supporto e illustrarlo, registrare il suo contatto e le sue richieste, organizzare un follow-up.

Chiudere il cerchio e far raggiungere al visitatore il suo scopo.

Accoglienza in fiera
Il sorriso e la disponibilità. Due cose da non lesinare mai in fiera.

Un’impressione indelebile

Tra le decine di stand che si visitano in fiera, spesso si esce carichi di depliant, gadget e buste e si torna a casa con la promessa di mettere tutto a posto con calma.

Ma, rientrati nel quotidiano, è difficile che il visitatore faccia ciò e i cataloghi e le spiegazioni che abbiamo dato magari rimangono in un angolo per mesi, fino a non avere poi alcun valore.
Se avete fatto bene il punto uno e due, il visitatore ha già un ottimo ricordo della visita. La cosa da fare allora è investire in un’azione di richiamo, telefonico o via mail, per ribadire la nostra disponibilità alle esigenze manifestate in fiera.

Per fare in modo che questo servizio sia utile per il visitatore, è bene che noi operiamo la registrazione in maniera accurata e completa, per garantirci un database che effettivamente sia lavorabile e identifichi le esigenze di chi ha speso il suo tempo venendoci a trovare.

Un buon sistema di CRM e un richiamo telefonico sono soldi ben investiti per la soddisfazione del nostro visitatore e delle attività della nostra azienda e dovrebbero rientrare, almeno in parte e sicuramente per il recall, nel nostro budget per l’evento.

Una semplice telefonata solo per ringraziare della visita fa la differenza tra noi e gli altri. E riflette concretamente quel contatto umano che spesso manca per motivi di tempo e impegni.